Lo ammetto, il Memoriae di Quo Vadis è entrato in casa mia già da un pò, ma solo ora sono nel mood adatto per scriverne. Prima di tutto mi sembra giusto dare risalto al percorso che mi ha portato a tenere in mano questo bellissimo quadernetto. Ho letto di questa iniziativa qui, sul blog di Alessia. Giusto il tempo di mandare una mail a Quo Vadis Italia e subito una gentilissima Dr. addetta al marketing mi ha risposto, illustrandomi le motivazioni di questa ottima iniziativa ed invitandomi a lasciare il mio contributo qui.
Dopo pochi giorni il mio Memoriae è arrivato. Il taccuino è molto elegante e curatissimo nei dettagli. Mi piace la consistenza della carta, e adoro le rifiniture di ogni pagina. Pregevole la tasca in cui insierire i vari foglietti e fogliettini che vagano perduti nelle agende di tutte noi. Insomma: bello bello.
Io ho scelto il taccuino I Miei Momenti Tristi. Ora, magari penserete che sono una depressa schizzoide, e ci può anche stare... ma in realtà la spiegazione è ben più semplice. Le spiegazioni, anzi.
Uno. E' nero. E il nero è il mio colore.
Due, per me, che non ho mai avuto né doti né ambizioni da scrittrice, la scrittura rappresenta uno strumento di aiuto, di analisi. E quando può servire questo strumento se non nei momenti bui o anche solo poco illuminati? Ecco perchè il nero, ecco perchè i momenti tristi. Perchè io un pò ci spero che una persona possa imparare dai proprio errori, e possa prendere atto della propria forza in un momento di difficoltà, e il fatto di fissare tutto sulla carta aiuta, forse, a non raccontarsi più bugie.
Dopo pochi giorni il mio Memoriae è arrivato. Il taccuino è molto elegante e curatissimo nei dettagli. Mi piace la consistenza della carta, e adoro le rifiniture di ogni pagina. Pregevole la tasca in cui insierire i vari foglietti e fogliettini che vagano perduti nelle agende di tutte noi. Insomma: bello bello.
Io ho scelto il taccuino I Miei Momenti Tristi. Ora, magari penserete che sono una depressa schizzoide, e ci può anche stare... ma in realtà la spiegazione è ben più semplice. Le spiegazioni, anzi.
Uno. E' nero. E il nero è il mio colore.
Due, per me, che non ho mai avuto né doti né ambizioni da scrittrice, la scrittura rappresenta uno strumento di aiuto, di analisi. E quando può servire questo strumento se non nei momenti bui o anche solo poco illuminati? Ecco perchè il nero, ecco perchè i momenti tristi. Perchè io un pò ci spero che una persona possa imparare dai proprio errori, e possa prendere atto della propria forza in un momento di difficoltà, e il fatto di fissare tutto sulla carta aiuta, forse, a non raccontarsi più bugie.
3 commenti:
Condivido tutto quello che hai scritto, Val! Anche per me è così, lo è sempre stato, scrivere mi ha aiutata tanto a tenere i conti delle mie emozioni soprattutto nei momenti brutti. Adesso da un po' non lo faccio più, scrivo d'altro, appunti sparsi di vita e interessi... Odio l'ipocrisia che c'è in giro di fare vedere sempre e soltanto la faccia bella, il sorriso, come se il resto non esistesse o non dovesse esistere... Un forte abbraccio!
Ogni volta che passi di qui mi regali un sorriso.
Grazie Alessia.
:)
beate voi, che riuscite a tradurre le emozioni in sentimenti!..io invece ho un gran pudore nei confronti della scrittura! mi sembra di attraversare l'inferno se mi metto scrivere! forse tramite l'esempio di chi scrive quasi quasi mi viene il coraggio! grazie per l'incoraggiamento!
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